Intervista a maschine!, admin del The Last Ship

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    Intervista a maschine!, Admin del The Last Ship

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    [In alcune parti sono stati inseriti degli spoiler per evitare il dilungarsi della pagina]

    Da qualche tempo ci siamo interessati al forum The Last Ship, forum che offre ottime tematiche basate su scenari reali e spunti di riflessione molto interessanti. Vorremmo iniziare questa intervista con qualche domanda personale, così da poter conoscere un po' il nostro intervistato maschine!, nonché admin di The Last Ship, al fine di capire qualcosa di più anche riguardo al forum in questione.

    Innanzi tutto ci piacerebbe sapere come ti chiami, di dove sei e cosa fai nella vita reale. Ti va di raccontarci qualcosa?
    Comincio col salutare chiunque avrà la pazienza di leggere.
    Non ho mai rivelato il mio nome pubblicamente in questi...sette (!) anni di vita su forumfree, sono sempre stata molto appartata. Posso però dirvi il resto: ho 23 anni, sono originaria del sud Sardegna ma vivo da quattro anni a Ferrara. Nella vita reale in questo momento non faccio assolutamente niente, rientro a pieno titolo nella categoria dei neet, con tutto ciò che comporta.

    Sicuramente avrai anche tu una passione o un hobby da coltivare nel tempo libero, vuoi dirci di cosa si tratta?
    Si può dire che di tempo libero attualmente ne abbia tantissimo. Da quando mi sono trasferita ho ripreso in mano la bici e nelle giornate di sole una pedalata può essere rinfrancante. La mia più grande passione è estremamente comune: ho un rapporto viscerale con la musica. Ho suonato in passato tre diversi strumenti, ora mi dedico all'ascolto. Penso che ciò che, in parte, renda unico e strettamente personale il mio modo di ascoltare musica sia una sorta di collezionismo mentale di diversi stili di comunicazione: ascolto tanti generi e mi piace scoprire come ognuno di questi faccia emergere un tipo di sensibilità diversa durante l’ascolto, prendo nota e archivio quel tipo di sensazione. Il passo successivo riguarda, per quanto possibile, la condivisione e lo scambio di idee, si impara tantissimo dai consigli altrui... ed è qui che sfrutto ciò che ho appreso: cerco, dialogando, di captare il livello di sensibilità altrui tramite la musica che mi propone e a seconda di quel che capisco (non sono infallibile) “indosso una pelle” che mi permetta di adattarmi all'interlocutore. I generi per me sono come tante pelli diverse. Insomma si è capito che mi piace!
    Per il resto dedico parte del mio tempo alla cucina e ad esplorare il mondo della psicologia.

    Una domanda tanto per spettegolare... Come va la tua vita amorosa?
    Credo di avere una vita di coppia migliore di molte altre… ho iniziato a convivere un mese prima di compiere vent’anni e da quel momento fino ad ora la mia vita è migliorata, è bello provare un sentimento di armonia, condividere gli ambienti pacificamente, sentirsi amati, faccio tesoro di tutto questo, ho tra le mani qualcosa di prezioso.

    Se ce ne sono, quanti e quali forum frequenti oltre al The Last Ship?
    Ho frequentato per credo un anno un forum dedicato al metal e ai suoi sottogeneri, mi dico sempre di ritornarci, se non altro per scrivere brevi ed informali recensioni e condividere ciò che conosco. Attualmente sul circuito non frequento altri forum, TLS prende gran parte del mio tempo.

    Come sei arrivato ad essere admin del The Last Ship?
    Innanzitutto ci tengo a dire che non sono io il founder, inizialmente ce n’erano due e l’ultimo ha mollato otto mesi fa. Lo modero da fine 2015 e otto mesi fa, a causa di quanto detto sopra, mi sono ritrovata ad amministrarlo. Non è stata esattamente una mia scelta, ecco. Sinceramente non amo ricoprire ruoli che comportano l’essere un punto di riferimento, alla fine è mia opinione che io non abbia da dare più degli altri, non sento di avere una marcia in più, sulla carta posso soltanto dire che sono entrata a far parte del forum fin dalla sua creazione e ne custodisco quindi le memorie.

    Che rapporto ti piace avere con gli utenti del tuo forum e in particolare con lo staff?
    Un rapporto paritario. Ho tanto da imparare dagli altri, mi piace essere presente come persona, prima ancora che come admin. Con lo staff invece siamo di recente arrivati ad un punto di equilibrio, lo scorso anno c’è stata qualche divergenza che ha comportato dei cambiamenti nella ‘line-up’ e l’ultimo di questi cambiamenti ha dato esiti molto positivi, lavoriamo bene insieme e per certi versi siamo spesso, soprattutto le moderatrici, agli antipodi, ma se si è capaci di comunicare e raggiungere dei compromessi questo non può che generare un punto di vista nuovo che forse individualmente non avremmo mai raggiunto.

    Ora che abbiamo appreso qualcosa su chi sei, passiamo al cuore dell'intervista: conosciamo meglio il The Last Ship. Per cominciare, come, quando e perché è nato il forum? È frutto di esperienze personali?
    Il forum è nato il 19 marzo 2014, in un momento in cui sia io che i founder siamo per le stesse ragioni stati allontanati da un altro spazio virtuale (fuori circuito); ci siamo quindi ritrovati improvvisamente apolidi e il forum è nato per la necessità di avere una ‘casa’ in cui ritrovarsi ed andare avanti. Credo che i founder all’epoca non avessero chissà quali aspettative sul forum e che non avessero preventivato la crescita che c’è effettivamente stata. Io ero un semplice utente e secondo me essere utenti comporta, nel limite del consentito, avere maggiori libertà, avere maggiori possibilità di tirare fuori la propria personalità, io non cercavo altro che questo e quindi ho dato il mio contributo in termini di presenza in questo modo.

    Il nome "The Last Ship" da cosa è scaturito?
    Se devo essere sincera non so se il founder, nel momento in cui ha creato il forum, portasse in serbo motivazioni particolarmente intime, conoscendolo un po’ direi che è molto probabile. Posso però dirvi che The Last Ship è un brano di Sting contenuto nell’omonimo album, dateci un ascolto se vi capita, io trovo che sia molto evocativo.

    Perché si dovrebbe frequentare il The Last Ship?
    Per parlare di qualcosa che nella vita reale non ha spazio né espressione, ovvero tutti quegli stati di malessere che di norma vengono sottovalutati, se non direttamente rigettati da chi ci circonda. La nostra società non ha affatto dimestichezza col tema della salute mentale e delle patologie ad essa correlate, le malattie mentali vengono stigmatizzate con estrema facilità, incutono paura e, come in molti altri ambiti, alla base di questo stigma c’è la disinformazione. Alcune patologie come la depressione sono relativamente comuni e con incidenza sempre maggiore negli anni, eppure la maggior parte delle persone non conosce né i sintomi né le implicazioni nella vita di tutti i giorni, e questo fa sì che non si abbiano i mezzi nemmeno per valutare la propria salute personale e riconoscere il problema prima che si aggravi e/o diventi invalidante. Stesso discorso per tutti gli altri disturbi mentali, dei quali se possibile si sa ancora meno.
    Una delle altre ragioni a favore del forum riguarda il cercare comprensione o anche ‘soltanto’ poter trovare qualcuno che ci ascolti senza giudizi di sorta. Spesso capita di leggere di persone che, non sentendosi comprese da genitori, o amici, o compagni finiscono per chiudersi in se stesse, e chiudersi come conseguenza dell’incomprensione altrui porta a galla una certa quota di sofferenza.

    Apro una parentesi riguardo la capacità di ascoltare: si può dire che non sia molto comune. Ascoltare significa mettersi a piena disposizione dell’altro e accettare qualsiasi cosa abbia da dire, che piaccia o meno, ed è comprensibile che non tutti siano capaci. Capita nella vita reale ma ci sono anche tanti meme in merito che evidenziano gli errori più comuni (lascio qui uno due e tre esempi). Prendiamo ad esempio la seguente semplicissima frase: < mi sento depresso> e proviamo ad analizzare alcune delle reazioni più comuni:
    1. creare involontariamente una gara a chi sta peggio: <sapessi quanto sto male io!>
    2. sminuire il problema: <vedrai che col tempo passerà, è capitato anche a me di sentirmi triste.> oppure: <ma dai non è così grave, tu hai tutto ciò che chiunque vorrebbe al tuo posto.>
    3. criticare la persona: <se solo ti impegnassi! Basta volerlo e le cose miglioreranno, quindi sforzati e non fare il pigro.>
    Nel primo caso la propensione all’ascolto è inesistente: una persona ti ha appena rivelato con fatica una cosa molto personale e tu nel risponderle hai spostato il baricentro della discussione tutto su di te, annullando così lo sforzo compiuto per parlare, hai creato un muro. È un vero e proprio ‘rubare la scena’.
    Nel secondo caso si sta ugualmente chiudendo il dialogo, dimostrando tra l’altro di non aver compreso l’entità della sofferenza altrui. Questo può portare la persona a sentirsi sbagliata e in colpa, a sottovalutare a sua volta il problema e quindi non prendere nemmeno in considerazione la possibilità di parlarne con una persona preparata.
    Riguardo il terzo caso credo ci sia ben poco da dire, equivale a negare che ci sia un problema che meriterebbe invece attenzione, liquidarlo in maniera sbrigativa attribuendo ogni colpa alla svogliatezza; la soluzione diventa quindi quella di sforzarsi, ma nel momento in cui una persona si sfoga sta chiedendo unicamente di essere ascoltata, non di ricevere frettolosamente un giudizio con annessa soluzione.

    In questo senso il forum fornisce la possibilità di parlare con persone consapevoli che non si tratti soltanto di tristezza e che non sia sufficiente la sola forza di volontà per star meglio. L’obiettivo quindi diventa quello di non chiudersi del tutto, o di provare a riaprirsi, in un contesto in cui un minimo di ascolto e comprensione si trovano sempre. Dico un minimo perché ognuno di noi è una persona irripetibile, alcuni hanno più caratteristiche in comune e possono mettersi a confronto, altri provengono da esperienze diverse che possono portare anche a delle differenze importanti. In generale in merito alla comprensione si può dire una cosa: chi si sente finalmente compreso da un suo simile sta accettando l’altro per via di ciò che ha posto sul tavolo di conversazione, gli sta dando il beneplacito e la persona all’ascolto ha così qualcosa che, negli stessi termini, ritorna indietro. Lì si crea l’ambiente ideale per confrontarsi. Non tutti però sono così e non tutti cercano comprensione ad ogni costo: non capita di rado che per alcune persone l’esperienza sul forum si riveli deludente o semplicemente come un’altra dimostrazione che rinforza la convinzione di essere inadeguati. Quasi sempre non è colpa di nessuno; ci si può sforzare nel tentare di comprendere l’altro, o si può benissimo comprendere senza alcuno sforzo, per affinità, ma se l’altro respinge o critica chi tenta di avvicinarsi a lui spesso c’è poco da fare.
    Ogni tanto capita che siano amici, partner o familiari a scrivere sul forum per cercare di capire cosa sta succedendo ad un loro caro, fanno affidamento sulle storie e le esperienze altrui, per capire come dovrebbero comportarsi, come possono essere d’aiuto.


    È un forum che consiglieresti anche a chi ritiene di non avere problemi così rilevanti che lo affliggono? Se sì, perché?
    Certo che sì, chiunque sul forum ha diritto quanto gli altri di raccontarsi e cercare un confronto, anche quando si tratta di qualche problema incidentale. Dialogare è utile a stimolare riflessioni personali, pensieri e punti di consapevolezza che in solitudine rimarrebbero occultati e senza forma. In generale è mia opinione che tutti i problemi meritino attenzione, ognuno li vive in maniera diversa e, a seconda della sensibilità personale, anche cose che paiono di poco conto possono generare più sofferenza di quel che possiamo immaginare.

    Quali argomenti sono i più chiacchierati del forum?
    Sul forum si parla tantissimo di solitudine. Ne esistono di diversi tipi, alcuni sconfinano nell’isolamento vero e proprio, altri riguardano più un piano esistenziale che concreto; alcune persone sono sole, altre si sentono come tali anche in compagnia di un amico; alcune si sentono sole nonostante sappiano di avere accanto qualcuno che le ama. È una condizione molto variegata e personale che genera dei livelli di sofferenza molto diversi tra loro. Capita che si creino delle divergenze fra due persone che sperimentano tipi di solitudine diversi, in particolare le persone al limite dell’isolamento possono sottovalutare chi si sente solo anche se circondato da amici, replicando che <almeno tu hai qualcuno, io no invece>, nonostante i due piani possano non intersecarsi affatto tra loro. A volte possedere un briciolo in più di empatia potrebbe essere utile ad evitare episodi di questo genere, tuttavia è anche vero che a seconda del livello personale di sofferenza si è – giustamente – portati a focalizzarsi completamente su se stessi.
    Ovviamente si parla tanto di tutto ciò che gira intorno alla depressione e al suicidio. Molti degli iscritti hanno conosciuto il forum digitando su google una delle due parole, in momenti di particolare sconforto e fragilità. Sulla depressione credo si trovi particolare comprensione più che su un tema come la solitudine, non so a cosa sia dovuto, forse ci si riconosce più facilmente in una rosa di sintomi che non lascia poi tanto spazio ad interpretazioni.
    Ancora più delicato è il tema del suicidio. Il problema principale del parlarne è che come staff dobbiamo per forza di cose imporre dei limiti che proteggano il forum e pure noi, per cui tutto ciò che è pro suicidio va totalmente contro il regolamento; a volte siamo stati costretti a modificare parte dei thread o cancellarli per intero, col rischio che la persona di turno fraintendesse il nostro intervento. In generale l’invito è quello di avere più tatto possibile e, ovviamente, di non incoraggiare un gesto simile, anche perché per queste ultime persone è previsto il ban permanente. Su questo tema, e anche sugli altri, si evince in particolare che le persone che ne parlano hanno sì la loro storia, ma spendono del tempo per confortare gli altri e mostrare vicinanza: è più facile aiutare gli altri che non se stessi, è più facile, ad esempio, comunicare all’altro che è una persona che oltre ad avere dei problemi ha anche delle qualità positive, ma non è altrettanto semplice convincere se stessi, non perché non si creda in ciò che si è detto, ma perché ci sono momenti in cui la sofferenza oscura veramente tutto.
    Lo stesso copione si ripete anche (e soprattutto) quando ci si confronta su problemi come i disturbi alimentari e l’autolesionismo, in particolare su quest’ultimo vedo da sempre tanta solidarietà, mi sembra che ci si aiuti di più, forse perché è un problema che può avere conseguenze fisiche particolarmente evidenti.
    Per stemperare un po’ aggiungo che si parla tanto anche di musica, a volte penso che non abbiamo nulla da invidiare ai forum a tema musicale, ci sono persone con un gran bagaglio culturale in merito e da cui si può attingere tanto.


    Immaginiamo che dal forum passano molte tipologie di utenti, persone e personaggi, ognuno con la propria storia. Tra questi c'è mai stato qualcuno che ha semplicemente trollato?

    Dividerei la domanda in due risposte. La prima: sì, c’è stato qualcuno, è anche abbastanza deludente scoprire qualcosa di simile dopo aver magari dedicato tante risposte sul forum o tanto tempo in chat. C’è stato anche qualcuno capace di inventarsi un lutto e ottenere così più attenzioni del dovuto, ma qui non si parla nemmeno più di buon senso, sono vere e proprie mancanze di rispetto nei confronti degli altri e dell’ambiente che li ospita.
    Seconda risposta: è da quando il forum è nato che combattiamo contro tutta una serie di troll che periodicamente tornano a farci visita, ma forse li abbiamo definitivamente ‘neutralizzati’.

    Sicuramente ciascuno dello staff ha una propria idea riguardo come affrontare e/o superare delle difficoltà. Come vi mettete d'accordo per rispondere a chi esporre particolari problemi?
    Ognuna di noi analizza il problema separatamente, lo espone e si integrano i vari punti di vista. Certamente ci sono delle situazioni in cui facciamo più fatica e scendiamo a compromessi, però ultimamente c’è davvero molta armonia. Quando si tratta di rispondere a casi particolari solitamente ci preoccupiamo di comunicare quale sia il problema in maniera chiara, facendo attenzione all’utente (alcuni casi potrebbero richiedere più tatto di altri) e cercando per quanto possibile di non scatenare una reazione negativa. La cosa più difficile da far capire a determinate persone è quale sia il limite tra lo sfogo e il creare un danno a chi legge. Capita a volte che alcuni si arroghino il diritto di rispondere in maniera sprezzante o criticare aggressivamente chi legge e risponde loro, con la giustificazione di stare passando un periodo difficile o di star poco bene; questo può costringerci a modificare i contenuti del messaggio, andando di fatto a limitare l’espressività altrui; il timore in questi casi è che la persona si senta non accettata anche in mezzo ai suoi ‘simili’ e non comprenda che si trova in un ambiente in cui la delicatezza è fondamentale, qualsiasi sia il proprio umore.

    Abbiamo notato che nel forum sono presenti intere sezioni dedicate a depressione, autolesionismo, nonché suicidio. Tra le varie storie presenti in queste sezioni, senza entrare nel dettaglio, ce ne è mai stata qualcuna in cui si è arrivati a contattare le autorità?
    Se per autorità si intendono polizia e carabinieri no, ma di recente una di noi ha contattato il 118 per una persona in particolare difficoltà. In passato invece, grazie al fatto che la persona in questione avesse scambiato il profilo facebook con alcuni di noi, è stato possibile contattare un familiare, che ha poi provveduto a mandare i soccorsi. Non moderando da sempre non so dire se ci siano stati altri precedenti.

    Visti i molti casi gravi che si presentano; il forum si appoggia, o si è mai appoggiato, a qualche analista o professionista come questi?
    Non ci siamo mai appoggiati a nessuno, tuttavia consigliamo di continuo di entrare in contatto con dei professionisti e suggeriamo come fare e quali siano i servizi pubblici di supporto. Io credo che appoggiarsi, ad esempio, ad uno psichiatra non significherebbe avere una marcia in più, perché questa persona si ritroverebbe quasi sempre a dover consigliare di rivolgersi dal vivo ad un collega; online, come qualsiasi altro medico, nemmeno loro possono fornire diagnosi o prescrivere terapie.
    Una piccola digressione: spesso i minorenni non chiedono aiuto a nessuno per il timore che vengano contattati i genitori, nonostante gli operatori siano tenuti al segreto professionale. Di solito il consiglio è quello di provare a rivolgersi al consultorio della propria città, non sono richieste ricette per le prestazioni richieste e quindi non è necessario nemmeno mettere al corrente il proprio medico di base. Sull’efficienza di questi servizi poi si dovrebbe aprire un dolente capitolo a parte.

    Ora spostiamo la nostra attenzione su qualcosa di più soft. Chi può utilizzare la shoutbox? Perchè questa scelta?
    Questa domanda si ricollega direttamente alla seconda risposta sui troll. Abbiamo chiuso la shoutbox agli utenti proprio per impedire a quella categoria di troll di crearci danno, fino ad ora ha funzionato. Tutti gli utenti iscritti ai nostri gruppi possono invece scriverci senza limiti. A proposito di limiti abbiamo anche deciso di usufruire della coda di moderazione esattamente per la stessa ragione e questo ci ha permesso per la prima volta di tirare il fiato.

    Quali altri canali utilizzate tra i social per rimanere in contatto con gli utenti?
    Abbiamo un gruppo telegram, accessibile però soltanto agli appartenenti al gruppo marinai. Spiego brevemente perché: capita molto spesso che alcune persone si iscrivano e chiedano immediatamente se esiste una chat esterna e come accedere, e una delle ragioni per cui respingiamo la richiesta riguarda ovviamente il fatto che non sappiamo chi siano. Per entrare nel gruppo marinai (e quindi, volendo, anche su telegram) inoltre è necessario aver trascorso un mese di attività all’interno di un altro gruppo utenti. Questo perché? È stato molto comune che in passato le persone entrassero nelle chat esterne senza lasciare alcun tipo di contributo sul forum, ma io insisto nel dire che telegram non è il cuore del forum e che la maggior parte delle attività devono rimanere dentro al forum, la ragione presumo sia chiara. Per inciso: io nemmeno ho telegram, il gruppo lo amministra una moderatrice; il mio pensiero è che una chat in cui non sei mai offline e che ti puoi portare ovunque tu vada incida in maniera molto negativa sulla qualità delle conversazioni che finiscono così per impoverirsi; si presta meno attenzione a ciò che si dice perché nemmeno ci si pensa e si finisce per leggere distrattamente. Un forum richiede una maggiore qualità di contenuti, volontà di leggere le storie altrui e tempo per rispondere in maniera utile e completa. Serve dedizione.

    Questi, tra le altre cose, vengono usati anche in sostituzione del forum?
    Mi sa che ho già detto quasi tutto sopra. Aggiungo una cosa: è stato creato in passato un canale facebook (di cui non ho mai avuto le credenziali, dato che non moderavo), non saprei nemmeno dire se sia stato fatto con cognizione di causa o solo per seguire l’onda dei social, fatto sta che non ha avuto alcun seguito. il forum rimane il posto migliore, garantisce l’anonimato di cui molti utenti necessitano, vista la delicatezza e l’intimità di ciò di cui si parla. In questo senso mi viene da pensare che abbiamo un vantaggio in più su altri forum del circuito, gli altri hanno probabilmente molti più concorrenti sui social rispetto a noi e quindi un maggior rischio di perdere utenti e frammentarsi.

    Chi può entrare nello staff? Ci sono requisiti d'età, morali o altro simile da soddisfare?
    L’età non si è mai configurata come un limite. I requisiti mirano ad altre caratteristiche, ovviamente in campo morale ma anche e soprattutto dal punto di vista del saper comunicare. Lo staff ideale deve avere tatto nel rivolgersi agli altri, flessibilità, deve interagire con gli utenti e mostrare di conoscerli, e per farlo è indispensabile che partecipi attivamente alla vita del forum. Sono stata in qualche altro forum in passato e non ho mai amato quei moderatori distanti e partecipativi solamente nel momento in cui si rende necessario far rispettare le regole. Se gli utenti sono il cuore del forum lo staff ha il compito di garantire gli impulsi elettrici necessari perché il cuore rimanga attivo. Gli altri requisiti sono generici: la ‘missione’ dev’essere sempre e per tutti quella di garantire un ambiente di supporto e confronto, di spingere a ragionare e prendere coscienza di come ci si senta e si viva la propria vita. Non per ultima è necessaria una minima fiducia nei confronti dei professionisti della salute mentale; è importante comunicare il fatto che queste persone abbiano studiato e si siano specializzate per noi e che siano quindi le figure più preparate ad affrontare i nostri problemi, più di un amico del cuore o di qualsiasi altra figura affettiva a noi vicina.

    Dalla bacheca del forum leggiamo che ci sono degli aggiornamenti in corso in campo grafico. Cosa possiamo aspettarci?
    In realtà la maggior parte dei cambiamenti in merito alla grafica sono avvenuti poco meno di un mese fa, l’obiettivo era quello di rendere il forum di più facile utilizzo e di migliorare la componente estetica. Sulla versione mobile invece è ancora tutto da fare. Non escludo che ci possa essere qualche altro accorgimento, bisogna ammettere che un forum che apporta qualche cambiamento nel tempo, anche se piccolo, dà l’impressione di essere oggetto di cure più di uno graficamente statico nel tempo. L’ultimo cambiamento grafico era avvenuto a pochi mesi dalla nascita del forum, quindi stiamo parlando di quattro anni fa: tanto, troppo tempo addietro e io per prima ero insoddisfatta, ma non avevo la benché minima conoscenza utile a modificare anche la più piccola cosa. Tra fine gennaio e metà marzo mi sono quindi rimboccata le maniche e ho iniziato a studiare un po’ il funzionamento di html e css, partendo completamente da zero; ho proseguito nella maniera più primordiale possibile: tramite un forum di prova ho iniziato ad apportare delle piccole modifiche, al fine di comprendere su cosa stessi andando ad agire e man mano ho preso un po’ di confidenza, e il termine confidenza si potrebbe tradurre con ‘aver capito su cosa stessi mettendo mano prima ancora di visualizzare il risultato finale’. Inoltre ho installato quel mostro di photoshop e a forza di sbattere la testa ho ottenuto qualche piccolo risultato!
    Devo però precisare che non ho la più pallida idea di cosa significhi avere una grafica al passo coi tempi, quindi probabilmente sotto questo fronte i cambiamenti sono stati pochi per ora.

    Ci sono ulteriori novità per il futuro?
    Ho un piccolo progetto in serbo di cui però non ho ancora parlato con nessuno. In generale invece stiamo provando a calcare la mano sui raduni; l’ultimo, di circa un mese fa, è stato un successo. Molti di noi, ritornando al tema della solitudine, non hanno qualcuno con cui scambiare due parole o fare una passeggiata o trascorrere una giornata che non comporti rimanere chiusi dentro casa. Insistere sui raduni per noi significa quindi dare la possibilità di vivere una giornata diversa, passare del tempo anche in maniera spensierata, con la consapevolezza che ognuno di noi, pur sorridendo o scambiando battute, sta combattendo una invisibile battaglia personale.

    Per concludere, ci piacerebbe sapere la tua opinione riguardo ai circuiti che ci ospitano. Cosa ne pensi della top forum?
    Beh da sempre forumfree è un punto di raccolta per appassionati di manga e anime, però se devo essere sincera mi chiedo perché ci sia tanta frammentazione, ovvero tanti diversi forum che trattano lo stesso tema, tutti ben piazzati tra l’altro. Quindi nella mia profonda ignoranza la domanda è: perché non unire le forze?
    Noi invece è da circa due anni che siamo stabili in top 200, sicuramente ci è d’aiuto, però se si tratta di votare il forum io non me la sono mai sentita da fare pressioni in tal senso, visti i nostri temi, e mi sembra di aver notato che anche in altri forum paragonabili in fatto di serietà di contenuti ci sia più o meno la stessa tendenza. Un mese fa ho inserito un bottone nel menu in alto, così chi vuole sa che può votarci, però chi viene da noi di norma ha altri pensieri da gestire.

    Che utilizzo fate del supporto?
    Devo confessare che ho un rapporto un po’ ambivalente col supporto, nel senso che per mia caratteristica personale provo sempre, in caso di difficoltà, ad arrivare da sola alla soluzione senza così dover disturbare nessuno. In tal senso ho fatto largamente uso dei thread pubblicati da altri, dentro molti di questi ho trovato tutto ciò che mi serviva capire. Negli ultimi due mesi invece ne ho dovuto fare un certo uso per ricevere qualche lume soprattutto sulla grafica, sempre e soltanto dopo aver passato alcune giornate a tentare di risolvere da sola. Mi hanno sempre saputa aiutare, e non si può negare che lo staff sia molto gentile. Rispondendo a questa domanda però mi sono chiesta se in realtà disturbare sul supporto non sia più un bene che un male, perché alla fine scrivere, qualsiasi cosa si scriva, mantiene vivo il servizio.

    Come ultima cosa, se ti va, fai un appello a chi ti sta leggendo e "ha perso la speranza", per così dire.
    Se pensi che la tua vita abbia raggiunto un punto di non ritorno e si sia scontrata con un muro che ti impedisce di proseguire o, peggio, è sempre stata fonte di sofferenza è importante che ricordi una cosa: non sei solo! Ci sono tante altre persone che vivono una realtà simile alla tua. Spesso abbiamo questa impressione perché di fronte ad alcuni problemi più grandi di noi ci chiudiamo, interrompiamo il dialogo con chi vive accanto a noi, questo perché ci sentiamo sbagliati, problematici… si innesca allora una reazione a catena fatta di solitudine, incomprensioni, sensazione di essere soltanto un peso per gli altri, di vivere una vita priva di senso. Isolarsi non è la soluzione, anzi se possibile esacerba ciò che di doloroso portiamo dentro. Se è proprio così che ti senti allora due sono i consigli che posso fornirti: condividi ciò che porti dentro con qualcuno che pensi possa capirti e, soprattutto, rivolgiti ad una persona che conosca il significato clinico di ciò che stai vivendo. Non tutto si risolve col tempo o con la sopportazione, avere un atteggiamento passivo crea una situazione di stallo che può durare anche tutta la vita. Premesso che ognuno di noi ha esigenze diverse da tutti gli altri, chiediti questo: ha senso vivere al di sotto delle proprie possibilità, circondati da incomprensione e ignorando la sofferenza che porti dentro? Chiedere aiuto non ti rende meno forte rispetto agli altri, ti rende piuttosto una persona responsabile che ha a cuore la sua salute, che è disposta a mettersi in gioco anche quando le avversità sembrano avvolgere tutto. Nessuno dice che sia facile, anzi spesso è davvero molto difficile, ma provare a combattere è il minimo che si possa fare per provare a cambiare il proprio presente. Non tutti hanno poi la fortuna di ritrovare la piena serenità, siamo sinceri, ma provare a mettersi in gioco è l’unico modo che abbiamo per avere una aspettativa di miglioramento. Se poi vorrai mai confrontarti con qualcuno che vive qualcosa di simile a ciò che vivi tu puoi visitare il forum, potresti trovare dei suggerimenti e dei consigli ai quali da solo forse non saresti mai arrivato, comprensione e solidarietà.

    Per il momento è tutto! Visto il tema interessante del forum, abbiamo aggiunto qualche domanda in più all'intervista! Speriamo non ti sia annoiato a risponderci! Ti ringraziamo del tempo che ci hai concesso per rispondere alle nostre domande e ti invitiamo anche a rispondere alle eventuali domande degli utenti che leggeranno l'intervista, se vorrai.



    Intervista fatta da @Kairi@ per il FFMagazine.
    E' possibile fare altre domande all'intervistata usando questo formato: @maschine!


    Edited by Paralizer - 21/4/2018, 12:25
     
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    @maschine!, avverto che non sono riuscito a leggere l'intervista interamente perchè ora ho poco tempo (prometto che mi rifarò il prima possibile facendoti altre domande! XD), ho dato un occhiata alle domande e alle risposte veloce e vorrei porti un altra per quanto riguarda la risposta di questa:
    CITAZIONE
    Abbiamo notato che nel forum sono presenti intere sezioni dedicate a depressione, autolesionismo, nonché suicidio. Tra le varie storie presenti in queste sezioni, senza entrare nel dettaglio, ce ne è mai stata qualcuna in cui si è arrivati a contattare le autorità?

    In alcuni casi le persone che hanno queste "problematiche" , non vogliono farsi aiutare, ho sentito sul web (anche stesso sul circuito) di persone che si sono suicidate/hanno tentato il suicidio, in quali casi voi capite se intervenire o meno?
    Cioè quando pensate che la persona sia realmente in pericolo (e per pericolo intendo qualsiasi dolore si potrebbe procurare a se stessi) e non si stia comportando in quel modo per avere attenzioni che in realtà non ha?
     
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    Non credo che maschine! usi le notifiche nel proprio forum, quindi non so quanto vedrà il tag...
    Comunque ne approfitto per dire che credevo fosse un maschio, ed è per questo che alcune domande sono al maschile. Solo leggendo le risposte mi ero accorta del contrario...
    Forse il nick maschine mi ha confuso! :asd:

    Quindi ora mi viene da chiedere:
    @maschine! Da cosa deriva questo nick? :asd:
     
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    ehi scusate il ritardo! ho ricevuto la notifica.
    CITAZIONE
    In alcuni casi le persone che hanno queste "problematiche" , non vogliono farsi aiutare, ho sentito sul web (anche stesso sul circuito) di persone che si sono suicidate/hanno tentato il suicidio, in quali casi voi capite se intervenire o meno?
    Cioè quando pensate che la persona sia realmente in pericolo (e per pericolo intendo qualsiasi dolore si potrebbe procurare a se stessi) e non si stia comportando in quel modo per avere attenzioni che in realtà non ha?

    la risposta è purtroppo molto semplice: non c'è un modo per comprendere che sia applicabile ad ogni singola persona, questo perché ognuno ha la propria personale espressività, e c'è quindi chi enfatizza tanto ciò che scrive (fino a sfiorare l'iperbole) o chi al contrario scrive molto poco o addirittura nasconde come si sente. in via teorica diventa un poco più semplice comprendere una persona man mano che questa si fa conoscere, ma internet, così come la vita reale, non dà alcuna garanzia su cosa l'altro voglia comunicare o nascondere.
    comunque recentemente ho colto l'opportunità di scrivere una mail alla polizia postale, proprio per chiedere a loro se avessero qualche linea guida da suggerirmi così da capire quando secondo loro sia o meno il caso di agire, ma l'unica risposta che ho ricevuto è stata di rivolgermi all'ufficio più vicino, fisicamente. insomma, detto in maniera eufemistica, non un grande sostegno da parte loro.
    riguardo la frase 'In alcuni casi le persone che hanno queste "problematiche" , non vogliono farsi aiutare' posso soltanto rispondere che sì, capita che sia così, ma è pur sempre vero che né io né nessun altro dentro al forum abbiamo le competenze necessarie per aiutare chiunque nel vero senso della parola, noi possiamo solo essere presenti, fornire ascolto, suggerire, per l'appunto, di farsi aiutare. non possiamo costringere nessuno.
    spero di aver più o meno risposto in maniera completa!
    CITAZIONE
    Quindi ora mi viene da chiedere:
    @maschine! Da cosa deriva questo nick? :asd:

    il mio nick deriva da questo brano! e la pronuncia corretta è, come da video, mascìne, masch per chi ama abbreviare. xD
     
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    CITAZIONE (maschine! @ 22/4/2018, 17:48) 
    comunque recentemente ho colto l'opportunità di scrivere una mail alla polizia postale, proprio per chiedere a loro se avessero qualche linea guida da suggerirmi così da capire quando secondo loro sia o meno il caso di agire, ma l'unica risposta che ho ricevuto è stata di rivolgermi all'ufficio più vicino, fisicamente. insomma, detto in maniera eufemistica, non un grande sostegno da parte loro.

    Si, solitamente le autorità tendono a far mandare le segnalazioni solo negli uffici, e poche volte (per urgenze) le accettano via mail/telefono.

    CITAZIONE (maschine! @ 22/4/2018, 17:48) 
    riguardo la frase 'In alcuni casi le persone che hanno queste "problematiche" , non vogliono farsi aiutare' posso soltanto rispondere che sì, capita che sia così, ma è pur sempre vero che né io né nessun altro dentro al forum abbiamo le competenze necessarie per aiutare chiunque nel vero senso della parola, noi possiamo solo essere presenti, fornire ascolto, suggerire, per l'appunto, di farsi aiutare. non possiamo costringere nessuno.

    Si è così, ma avvolte le persone tendono a parlare più con "sconosciuti", tramite forum che rivolgersi a persone competenti (Vedi psicologi,etc.), avvolte riuscite a "convincerle" ? (Scusami ma non mi veniva un termine migliore xD).
     
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    Si è così, ma avvolte le persone tendono a parlare più con "sconosciuti", tramite forum che rivolgersi a persone competenti (Vedi psicologi,etc.), avvolte riuscite a "convincerle" ? (Scusami ma non mi veniva un termine migliore xD).

    beh se non fosse così come dici noi come forum non avremmo ragione d'esistere xD
    sì, ogni tanto riusciamo a convincere qualcuno a cercare un sostegno terapeutico, ma questo è possibile solamente con persone che accettano l'idea di poter ricevere supporto e che sono disposte a riporre una fiducia minima nelle persone che le aiutano. non è possibile con tutte quelle persone che ritengono le figure di supporto psicologico/psichiatrico come dei mangiasoldi, persone che pensano soltanto al proprio profitto (come se il loro non fosse un lavoro a tutti gli effetti) e ovviamente anche tutti quelli che temono di subire un 'lavaggio del cervello' (manco fossero maghi!). quello che di più utile possiamo fare è fornire qualche informazione logistica su come cercare questo supporto. credo di poter affermare che alcuni servizi offerti dal territorio o dal proprio comune facciano istintivamente meno paura di altri: un consultorio o il supporto psicologico scolastico e universitario spaventano meno del fantomatico csm (centro di salute mentale) o dell'idea di entrare in contatto con uno psichiatra.
     
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    Ho frequentato per credo un anno un forum dedicato al metal e ai suoi sottogeneri,

    Grande maschi e! Ci manchi!

    Cmq verrò a buttare un occhio sul tuo forum, da medico sono interessato, anche se non mi occupo di depressione
     
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    CITAZIONE (necronomicon @ 4/5/2018, 17:19) 
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    Ho frequentato per credo un anno un forum dedicato al metal e ai suoi sottogeneri,

    Grande maschi e! Ci manchi!

    Cmq verrò a buttare un occhio sul tuo forum, da medico sono interessato, anche se non mi occupo di depressione

    ehi ciao! sono sparita proprio per via di TLS, mi ha preso molto tempo, torno in questi giorni per commentare l'ultimo nato in casa dimmu :3

    anche tu se hai domande fai pure.
     
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    @maschine! ho notato ora che il The Last Ship è uno dei pochi forum rimasti (con un certo spessore) che non ha alcun collegamento a social esterni... come mai questa scelta? Non pensi che questi possano condurre più persone che cercano un aiuto a "salpare" sul forum?
     
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    CITAZIONE (@Kairi@ @ 15/5/2018, 12:36) 
    @maschine! ho notato ora che il The Last Ship è uno dei pochi forum rimasti (con un certo spessore) che non ha alcun collegamento a social esterni... come mai questa scelta? Non pensi che questi possano condurre più persone che cercano un aiuto a "salpare" sul forum?

    come dicevo in una parte dell'intervista molte persone salpano grazie all'anonimato che il circuito può offrire loro. sono pochi quelli che accedono, ad esempio, tramite Facebook, e quindi con i loro nomi bene in vista. è comprensibile che vogliano mantenere quanto più riserbo possibile, quanti di loro veramente gradirebbero uscire allo scoperto? la verità è che quasi tutti noi preferiamo essere nascosti.

    io comunque in tutta sincerità ho una conoscenza dei social che rasenta lo zero, ma da quello che osservo su Facebook mi sembra impossibile ricreare un ambiente assimilabile al forum, così come mi sembra altrettanto impossibile sostenere conversazioni articolate delle quali si capisca, tra l'altro, l'ordine in cui siano state pubblicate. Facebook è un posto perfetto per conversare in stile 'botta e risposta', commenti molto brevi e molto spesso scritti senza tenere minimamente conto di quanto scritto dagli altri, quando in realtà tutti i contributi sul forum hanno uguale peso e sviluppano spesso e volentieri un filo narrativo e cronologico che restituisce l'impressione che, per l'appunto, il forum sia il frutto delle interazioni tra gli utenti e che sia in loro potere renderlo un posto migliore, dinamico, caloroso, che sappia di casa.
    si può fare tutto questo su un social? non è una domanda del tutto retorica, ditemi voi.
     
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    CITAZIONE (maschine! @ 15/5/2018, 13:18) 
    come dicevo in una parte dell'intervista molte persone salpano grazie all'anonimato che il circuito può offrire loro. sono pochi quelli che accedono, ad esempio, tramite Facebook, e quindi con i loro nomi bene in vista. è comprensibile che vogliano mantenere quanto più riserbo possibile, quanti di loro veramente gradirebbero uscire allo scoperto? la verità è che quasi tutti noi preferiamo essere nascosti.

    In realtà sono veramente in pochi quelli che usano il proprio nome sui circuiti. Da facebook per esempio, con un link che ricollega a qualche forum, io passo direttamente a @Kairi@. Nessuno sa da dove arriva un utente. Anzi, una persona che girovaga per facebook potrebbe venire in contatto con una pagina del vostro forum e decidere di partecipare al forum stesso con un nickname, cosa che non farebbe mai nella realtà con il suo nome. Quindi magari potrebbe servire da lancio per chi non sa dove poter sfogarsi.

    CITAZIONE
    io comunque in tutta sincerità ho una conoscenza dei social che rasenta lo zero,

    Questo spiega il resto :asd:

    grazie della risposta
     
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    Mi scuso per l'abissale ritardo con cui intervengo.

    I miei complimenti a maschine! e a @Kairi@ per l'eccellente intervista realizzata, una delle migliori mai pubblicate sul 'Mag'. :clap:

    Bando alle ciance, vengo alla mia domanda: un tempo al popolo veniva chiesto di produrre, oggi viene imposto di consumare.

    Per quanto paradossale, questa è la nuova frontiera dello sfruttamento. L'homo sapiens è sempre meno utile a se stesso e senza dubbio ha innescato dei meccanismi che sfuggono ora al suo controllo.

    Se avessi un figlio, lo avvierei certamente alla professione psicologo. Visto il quadro, non potrebbe rimanere disoccupato.

    L'uomo, senza lavoro (anche quello estenuante, tedioso ed oppressivo), si spappolerebbe come una medusa al sole.

    Kark Marx più d'un secolo fa parlava di alienazione dal lavoro. Oggi siamo ben oltre questa minaccia. Il lavoro sta sparendo, resterà solo il consumo.

    Senza consumo, siamo out.

    Vorrei chiedere a maschine! se ha avuto esperienza nel suo forum di casi in qualche modo collegati alle tematiche appena esposte.

    Per molti si tratta di fantasociologia. Io credo invece che ci siamo già dentro, tragicamente, fino al collo...
     
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    la tua riflessione è interessante quanto anche complessa. non sono sicura di saper rispondere in maniera aderente a quanto mi hai chiesto perché non è facile ricondurre in linea diretta la tematica al forum, mi verrebbe da trasportare la tua domanda su un piano più generico, col rischio conclamato di andare fuori tema (cosa che direi che ho fatto, a giudicare dalla rilettura finale).

    il mio pensiero è che la società attuale, sotto l'influenza del concetto di consumo, abbia applicato lo stesso metodo anche nel contesto dei rapporti umani, siamo diventati accumulatori, siamo andati oltre le nostre reali necessità e abbiamo creato dei nuovi bisogni, tra i quali io includo anche quello sociale. mi viene in mente una frase che diceva molto spesso una mia maestra delle elementari: <l'uomo ha tre bisogni fondamentali: mangiare e bere, coprirsi ed avere un tetto ed infine comunicare>. non metto in dubbio l'importanza della comunicazione e dello stabilire una minima rete sociale, il mio dubbio ricade sul fronte quantitativo: c'è nell'aria una sorta di febbre che spinge senza soluzione di continuità a cercare nuovi contatti, relazioni, consumare legami senza chiedersi se siano bisogni reali o se sia soltanto una corsa che ha per obiettivo il possedere quanto più possibile, svuotata da ogni significato di sorta. non è sempre stato così ma non mi interessa arrivare a dire che 'era meglio prima' quando i bisogni erano proporzionati alle reali necessità, voglio dire che questo impulso a possedere ha al contempo creato una forma di mancanza, una sensazione di vuoto da colmare. alla fine il mondo in cui viviamo è diventato ipersociale; quell'iper però non viene nemmeno percepito, ed è così che il 'troppo' si trasforma in 'standard', in un bisogno basilare, naturale, in assenza del quale ci si sente vuoti, incompleti. dico tutto questo senza sottintendere alcun tipo di giudizio, mi limito a descrivere ed osservare. ad ogni modo mi vengono di nuovo in mente i gruppi telegram, whatsapp o quel che vogliamo, gruppi formati da decine e decine di contatti, facilmente di poco valore, che soddisfano la necessità di essere costantemente in comunicazione, di parlare con tante persone, di saturare il proprio tempo nell'illusione, probabilmente, di avere una vita ricca di esperienze, legami, aneddoti.

    tutto questo contribuisce a creare malcontento, a far nascere una nuova dimensione del fenomeno della solitudine, che non equivale più per forza al sentirsi soli o non avere qualcuno con cui parlare, equivale invece al sentirsi esclusi e fuori dallo standard delle relazioni che si presuppone siano una necessità senza la quale si vive in uno stato di mancanza. diventa quasi un obbligo quello di consumare i rapporti, una pressione costante. in questo senso si può dire che il gruppo telegram del forum possa soddisfare proprio quel tipo di bisogno, non a caso ci viene continuamente chiesto se ne abbiamo uno o se se ne possano creare di nuovi, e le richieste arrivano sempre da utenti neoiscritti che vorrebbero lanciarsi nella mischia anche senza avere la benché minima idea delle persone che popolano sia il forum sia il gruppo... e l'impressione che restituiscono a me (opinione personale quindi, specifico) è proprio quella che non sia importante con chi si parli e si entri in contatto, ma che si parli e che si entri in contatto.

    la qualità dov'è finita?
    anche qui, come sopra, non voglio affatto dire che 'prima era tutto bellissimo' e ricco di significato, ogni epoca ha le sue zone d'ombra. contestualmente a quanto detto sopra si potrebbe dire che il lavoro, in senso generico, dovrebbe essere quello di individuare i rapporti con del potenziale, armarsi di animo e cesellare un rapporto che diventi qualcosa di veramente personale ed intimo. tutto questo è molto diverso dalla smania di ingurgitare di cui ho largamente parlato sopra, è un impegno attivo, selettivo e che richiede tempo. la soddisfazione derivante dall'aver creato un legame su misura, con le proprie mani, idealmente dovrebbe fornire più soddisfazione di una intera lista di contatti che si bruciano e si consumano con gran velocità.


    tra le altre cose, sul forum un tema ricorrente è quello della mancanza di senso, ma non so dire se dipenda strettamente dal venir meno del lavoro o, più in generale, una occupazione, forse si potrebbe anche dire che il lavoro toglie il tempo al consumo e il non poter consumare genera facilmente frustrazione. che si parli del binomio lavoro/consumo o di necessità sociali come sopra alla fine il problema di base è lo stesso, sembrano essere diventate due voragini nelle quali può pure cadere dentro un elefante e non occupare il minimo spazio.
     
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    CITAZIONE (Alessandro Ciuchetti @ 21/5/2018, 22:56) 
    Se avessi un figlio, lo avvierei certamente alla professione psicologo. Visto il quadro, non potrebbe rimanere disoccupato.

    L'uomo, senza lavoro (anche quello estenuante, tedioso ed oppressivo), si spappolerebbe come una medusa al sole.

    Punto di vista interessante...soprattutto quello sullo spappolamento!xD

    @maschine! Nel tuo forum è presente un altro admin, vuoi dirci come nasce la vostra collaborazione? Chi dei due è "approdato" prima?


    Proprio oggi è stata pubblicata qui al Mag un'intervista doppia fatta a due amministratrici, se ti va puoi invitare anche Empa a rispondere alle domande dell'intervista e riportale privatamente in LDR, così che saranno aggiunte all'intervista, se ne avrà voglia!:)
     
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    Nel tuo forum è presente un altro admin, vuoi dirci come nasce la vostra collaborazione? Chi dei due è "approdato" prima?


    Proprio oggi è stata pubblicata qui al Mag un'intervista doppia fatta a due amministratrici, se ti va puoi invitare anche Empa a rispondere alle domande dell'intervista e riportale privatamente in LDR, così che saranno aggiunte all'intervista, se ne avrà voglia!:)

    in realtà empa si è allontanato dal forum poco più di un anno fa per ragioni del tutto personali, per ora l'ho lasciato nella lista degli admin perché spero così che, nel caso ritorni, passi il messaggio che il forum è anche casa sua e che sarà sempre il benvenuto.

    lui comunque è approdato esattamente quando sono approdata io, ovvero nella prima settimana di vita del forum:) a differenza mia però lui è subito entrato in amministrazione, mentre io prima di entrare in moderazione sono stata un normale utente per quasi due anni (venti mesi). avendo anche da utente sempre apprezzato e approvato la sua linea di condotta non è stato in alcun modo difficile riuscire a collaborare, mi spingo a dire che forse però se fossimo stati meno simili nel nostro modo di confrontarci probabilmente ne avremmo giovato tutti quanti. è proprio questo il bello dello staff attuale, sono presenti delle diversità tra noi che ci danno la possibilità di integrare tanti punti di vista diversi che ci permettono così di lavorare in maniera più dinamica.
     
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14 replies since 19/4/2018, 19:24   824 views
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