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Brudal.
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TERAMO - Elena Petrizzi non ce l'ha fatta. La bambina di 22 mesi che lo scorso 18 maggio il padre aveva lasciato in macchina, per cinque ore sotto il sole, è morta in serata in ospedale ad Ancona. Alle 17, la morte cerebrale. Poi, il periodo di osservazione di sei ore, infine l'accertamento del decesso, alle 23. Non aveva mai superato lo stato di coma, nonostante un intervento chirurgico per la riduzione di un vasto edema cerebrale al quale era stata sottoposta nelle ultime ore. I genitori hanno dato il loro consenso al prelievo di organi.
Le speranze di salvare la piccola si erano assottigliate col passare delle ore. In tarda mattinata, ieri, si era diffusa la notizia della morte, smentita dai sanitari del Salesi di Ancona che tuttavia, pur dicendo che "il suo cuore batte ancora", non avevano potuto negare la gravità delle sue condizioni, con un elettroencefalogramma "non piatto, ma non normale".
Elena era stata trasferita all'ospedale Torrette di Ancona per un esame radiologico e poi aveva fatto rientro al reparto Rianimazione del Salesi a esame completato. Per tutta la giornata i genitori della bambina erano rimasti chiusi nel silenzio, circondati da un muro di protezione innalzato dai parenti. L'ottimismo delle prime ore seguìte al dramma era stato spento dal bollettino medico che parlava di imponente edema cerebrale inserito in un quadro di insufficienza renale.
In serata Chiara Sciarrini, la madre della bambina, all'ottavo mese di gravidanza, ha rotto il silenzio. Per dire - in un'intervista a SkyTg24 - che quello che è successo a Lucio Petrizzi, il padre di Elena, "può capitare ad ognuno di noi, perché non ci si ferma mai". La donna ha voluto rilasciare una dichiarazione un po' per sciogliere l'assedio di giornalisti e telecamere davanti all'ospedale, ma anche "per urlare al mondo intero l'amore del mio compagno verso la figlia". Lui "padre esemplare", non si fermava mai perché si preoccupava di me, della mia gravidanza e della piccola Elena. Tutto doveva essere perfetto e io non mi dovevo preoccupare. Lui doveva accompagnare Elena all'asilo e io rimanere a casa a riposare. E intorno a tutto questo c'era da pensare al lavoro, alle responsabilità, alla casa appena costruita...".
In serata presso l'ospedale è arrivato anche il pm di Teramo Bruno Auriemma: arrivata la dichiarazione ufficiale di morte, il reato per cui il padre della bambina è indagato, abbandono di minore, dovrebbe cambiare in un'accusa più grave. Ma, dice ancora la madre, "io non ho mai accusato Lucio e mai lo farò" perché lui "non è colpevole di niente".
Il videomessaggio della madre
Fonte
Edited by Brudal - 22/5/2011, 13:41. -
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Non ho parole. Un professore che dimentica la figlia in auto.. mah. . -
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Anche se a primo impatto ci può sembrare una cosa allucinante, io penso che possa capitare ad ognuno di noi.
Il videomessaggio della madre.. -
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Ci può star tutto: stress, momento difficile e pieno di impegni, tam tam della vita di tutti i giorni, ma cavolo, tutto ciò lo facevi per tua figlia, era lei il "centro" di tutto ciò che facevi, per questo reputo allucinante e senza giustificazioni ciò che è accaduto. . -
Brudal.
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Anche se a primo impatto ci può sembrare una cosa allucinante, io penso che possa capitare ad ognuno di noi.
Sì, però cavolo, son 6 ore, chi è che non si accorgerebbe che manca la bambina?
Aggiunto al primo post.. -
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Credo che l'imputazione per omicidio colposo non stia nè in cielo nè in terra... .